di Regina
Ma TU, sei da trattoria o da ristorante stellato? C’è chi sogna l’alta ristorazione e chi si innervosisce già al secondo ingrediente raccontato con enfasi poetica. La cucina stellata è l’Olimpo della gastronomia, ma, diciamocelo, non è per tutti. Non parliamo solo di conto o dress code: parliamo di attitudine mentale, apertura sensoriale, elasticità palatale e resistenza gastronomica. Una cena stellata può durare ore, può sfidare i tuoi preconcetti, può metterti davanti ingredienti mai sentiti prima e portate che sembrano micro-installazioni di arte contemporanea.
E quindi: sei da trattoria o da ristorante stellato? Se pensi di avere la stoffa giusta, mettiti alla prova con il nostro test. Una sola regola: sincerità assoluta. E se alla fine scoprirai che sei più da panino con la porchetta, va bene lo stesso, non ti giudichiamo: anche quello se fatto con materia prima di qualità merita tutto il rispetto. Ma lo stellato, beh, quello è un’altra storia.
DOMANDA 1
Quando pensi a una cena fuori, la tua priorità è:
A. Mangiare piatti molto abbondanti.
Risposta errata: Fermati qui. Ti consigliamo un’osteria vecchio stile, una di quelle con piatti enormi e tovaglia a quadretti. Lo stellato può attendere.
B. Provare qualcosa di nuovo e inaspettato.
Molto bene! Vai alla DOMANDA 2
DOMANDA 2
Hai mai mangiato un piatto in cui non riconoscevi subito tutti gli ingredienti?
A. Sì, ed è stato molto stimolante.
Ottimo. Vai alla DOMANDA 3
B. Sì, ed è stato un incubo. Le scatole chiuse mi mettono l’ansia.
Prosegui con cautela: vai alla DOMANDA 4
DOMANDA 3
Se lo chef ti propone un percorso degustazione a mano libera, senza rivelare i piatti prima, tu:
A. Lo trovo entusiasmante. Piatti misteriosi? Portateli tutti.
Un vero intenditore. Scivola alla DOMANDA 5
B. Mi incuriosisce, ma voglio almeno sapere se c’è qualcosa che non mangio.
Cauto, ma curioso. Non è un no, ma non è ancora un sì convinto. Vai alla DOMANDA 4
DOMANDA 4
Di fronte a un piatto con due ingredienti e una microfoglia decorativa, pensi:
A. Minimalismo zen, A-DO-ROH.
Vai alla DOMANDA 6
B. Dov’è il resto?
Fine test. Niente, ci abbiamo provato ma non ci siamo. Consiglio: ripiega sulla cara vecchia parmigiana.
DOMANDA 5
Come ti comporti quando il cameriere ti versa l’acqua e si rivolge a te come “signore/signora”?
A. Mantengo la compostezza e ringrazio con un cenno.
Elegante! Vai alla DOMANDA 7
B. Mi viene da ridere e dico: “Ma signor* a chi?”.
Potresti farcela, ma forse hai bisogno di un paio di esperienze guidate. Vai alla DOMANDA 8
DOMANDA 6
Quando vedi la carta dei vini con bottiglie da 400 euro, cosa fai?
A. Chiedo consiglio al sommelier senza farmi prendere dal panico.
Calma, dignità e classe (cit.). Vai alla DOMANDA 9
B. Cerco una birra media.
Non sei ancora pronto. Ma hey, la birra artigianale è sempre una buona scelta (da un’altra parte).
DOMANDA 7
Se i camerieri terminano il piatto al tavolo, gioisci interiormente per i loro gesti eleganti?
A. Sì, adoro il teatro della tavola.
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B. No, troppa scena. Un piatto è un piatto.
Fine test. Il tuo cuore è da trattoria: va bene lo stesso.
DOMANDA 8
Ti trovi davanti un menù degustazione di 12 portate. Cosa pensi?
A. Perfetto, sarà un viaggio, non vedo l’ora.
Vai alla DOMANDA 10
B. Dodici? Vabbè, ho fame ma non così tanta.
Il test si ferma qui: ogni piatto ha un senso nel momento in cui viene servito. Non puoi decimare la degustazione a tuo piacimento.
DOMANDA 9
Il tuo piatto preferito è:
A. Una carbonara perfetta, ma non mi dispiace l’idea di provare anche la sua versione decostruita.
Vai alla DOMANDA 10
B. Una lasagna vera, con la crosta bruciacchiata e il sugo che ti segue fino al mento. Sempre e solo lei.
Nessun giudizio. Forse però la strada per lo stellato è ancora lunga (e magari neanche ti interessa più di tanto).
DOMANDA 10
Hai prenotato per le 20:00. Alle 23:30 stai ancora aspettando il dessert. Reazione?
A. Il tempo è relativo: sto vivendo un viaggio sensoriale, mica una cena a turni.
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B. Tre ore e non ho ancora mangiato il dolce? Mi state tenendo in ostaggio.
Il tuo orologio interno batte ancora al ritmo della rosticceria: c’abbiamo provato, ma non è ancora il momento.
DOMANDA 11
Quando lo chef serve un ingrediente che non conosci e dice solo: “È fermentato”, tu:
A. Mi incuriosisco e voglio saperne di più.
Vai alla DOMANDA 12
B. Alzo il sopracciglio e penso: “Speriamo almeno che non sia velenoso.”
Stai lottando con l’ignoto, puoi ancora uscirne vincitore. Vai alla DOMANDA 13
DOMANDA 12
Il silenzio in sala è tale che si sente il tintinnio delle posate. Tu:
A. Lo apprezzo, mi aiuta a concentrarmi su profumi e sapori.
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B. Mi sento a disagio, non riesco a stare fermo. Vorrei fare quella battuta, ma mi trattengo. Insomma: una tortura.
Forse preferisci ambienti più caldi. Lo stellato non è il tuo habitat naturale (per ora). Continua a lavorarci su.
DOMANDA 13
Hai appena finito una cena in 12 portate. Ti offrono un cioccolatino artigianale come chiusura:
A. È la conclusione perfetta. Piccolo, preciso, e mi fa venire voglia di ricominciare da capo.
Complimenti, hai passato il test con onore. Sei assolutamente da ristorante stellato. Hai il palato aperto, la testa pronta e la curiosità viva.
B. Rispondo: “Tutto qui?” e cerco un kebab al ritorno.
Forse non eri sazio di emozioni. Ma mai dire mai: anche il cioccolatino ha i suoi tempi.