Guerra e dispensa: cosa comprare in caso di conflitto mondiale

Guerra e dispensa

di Chiara Fantasia

Come dicevano i latini: mala tempora currunt. E tranquilli, perché tempi peggiori devono ancora arrivare. No, non è catastrofismo, è puro realismo con un pizzico di lucidità strategica. Viviamo in tempi incerti, e l’idea che possa scoppiare una guerra mondiale non suona più come un’esagerazione da film distopico.

Serve sangue freddo, sì, ma soprattutto serve pragmatismo. E cosa c’è di più pragmatico della lista della spesa?

Mi sono chiesta: se il mondo andasse in pezzi domani mattina, cosa mi ritroverei in dispensa? Sarebbe abbastanza per sopravvivere con dignità — non dico a lungo, ma almeno per qualche mese?

Così mi sono messa al lavoro. Ho spremuto le meningi, consultato esperti (nonna e mamma), razionato le priorità e raccolto una lista di provviste sensate. Una scorta a prova di cataclisma, anche senza bunker sotterraneo (che poi, a dirla tutta, male non farebbe).

I grandi fondamentali: cereali e legumi

Riso, pasta, cereali secchi. Sono il pilastro della tua sopravvivenza alimentare. Durano anni, sono energetici e versatili.

Se scegli la versione integrale, ti assicuri anche fibre e micronutrienti (no, la fine del mondo non è una scusa per mangiare male). I cereali possono essere cucinati anche con poca acqua e a bassa temperatura, qualità cruciale in caso di risorse limitate. Accanto a loro, i legumi: secchi, se vuoi puntare sulla durata estrema, o in scatola, se preferisci la praticità. Sono proteine vegetali perfette, economiche e nutrienti.

E sì, contengono anche zinco, ferro, potassio e magnesio, essenziali quando il multivitaminico diventa un lusso.

Scatolette, latte e condimenti: la trinità della resistenza culinaria

Sgombro, tonno, carne in gelatina: tutto quello che resiste anni fuori dal frigo è il tuo nuovo migliore amico. Ovviamente, solo se ben sigillato e integro. Scegli prodotti in latta o vetro, preferibilmente sottovuoto: più sicuri, meno vulnerabili.

Il latte a lunga conservazione o in polvere completa il quadro, portando proteine e calcio nella dieta anche in assenza di frigorifero. Può essere utile anche per cucinare o arricchire altri piatti.

E non dimenticare gli immortali: zucchero, miele, sale. Tre ingredienti che non scadono mai, servono per conservare alimenti, per cucinare, per fare fermentazioni, per reintegrare energia rapida. Un filo d’olio extravergine d’oliva, ben conservato al buio, è oro liquido anche in tempi grigi. Fonte di grassi e vitamina E, ha anche un blando effetto antinfiammatorio.

Verdure in scatola: fibre e micronutrienti senza frigorifero

Le verdure fresche saranno un lontano ricordo? Forse. Ma non devi rassegnarti a una dieta monocroma e priva di vitamine. Le verdure in scatola — piselli, carote, pomodori pelati, fagiolini, mais — hanno una durata che va dai 2 ai 5 anni, sono pronte all’uso e spesso già cotte. Ricche di fibre, potassio, antiossidanti e un minimo di vitamine ancora presenti dopo la lavorazione, rappresentano una varietà fondamentale per evitare carenze Occhio al sodio: meglio sciacquarle prima di consumarle. E se trovi versioni a basso contenuto di sale, tanto meglio.

Super food da guerra: cioccolato, semi e razioni militari

Se un comfort food ci consola dopo una giornata storta, pensa quanto potrebbe aiutarci a resistere in caso di apocalisse. Il cioccolato fondente, per dire, è anche durevole e nutriente. È una fonte rapida di energia, contiene magnesio e può agire sull’umore.

Frutta secca e semi oleosi, invece, sono piccole dosi extra di energia, grassi buoni e micronutrienti. Le noci, per esempio, sono ricche di omega 3, mentre mandorle e semi di girasole forniscono vitamina E, proteine e calcio. Facili da trasportare, difficili da deperire.

Se vuoi giocare davvero d’anticipo, valuta i cibi liofilizzati o da razione militare: compatti, resistenti, studiati per la sopravvivenza in condizioni estreme. Si preparano con pochissima acqua e hanno un profilo nutrizionale bilanciato. Parola d’ordine: densità calorica.

La cucina quando il gas finisce: sistemi alternativi per cuocere e scaldare

Niente gas, niente elettricità: come posso cuocere il cibo allora? Entrano in gioco i fornelli a gas da campeggio (ma ricordati le cartucce), quelli a legna (rustici, ma efficaci), o i fornelli ad alcool solido o gel, ideali anche al chiuso.

Scegli la soluzione giusta in base allo spazio, al clima e alla disponibilità di combustibile. Se vivi dove il sole picchia forte, un fornello solare può diventare alleato fidato: cuoce lentamente, sterilizza, non consuma nulla. Sfrutta una parabola riflettente per concentrare il calore su una pentola nera.

E se proprio non puoi cuocere? Esistono scaldavivande chimici autoriscaldanti che funzionano senza fiamma, e possono salvarti il pranzo. Vengono utilizzati anche nei kit militari MRE (Meal Ready-to-Eat).

L’attrezzatura che fa la differenza

Avere il cibo giusto non basta. Ti servono anche gli strumenti per gestirlo. Fornelli portatili, accenditori meccanici, pentole in acciaio, posate in inox, apriscatole robusto (non sottovalutarlo). Pensa anche a coltelli multiuso, taglieri piccoli e stoviglie in metallo o plastica dura. Thermos per conservare l’acqua calda, contenitori ermetici per proteggere dagli insetti, pellicola e griglie da fuoco. I contenitori ideali? Vetro o plastica dura BPA-free, con chiusura a tenuta.

Sopravvivere senza cucinare: cibi da mangiare così come sono

Quando anche accendere un fuoco diventa un lusso, scegli cibi pronti o quasi. Tonno, legumi in scatola, pane secco, crackers, barrette, frutta disidratata. Latte in polvere, zuppe liofilizzate se riesci a trovare un po’ d’acqua calda. Barrette proteiche o energetiche possono garantire uno snack rapido e saziante. In generale, punta su cibi ad alta densità calorica, facili da conservare e trasportare. Non è alta cucina, ma è sopravvivenza con dignità.

L’acqua è vita: filtri, taniche e sapone di Marsiglia

Due litri al giorno per persona. Per dieci giorni. Fai i conti. E poi procurati taniche, borracce, filtri portatili o pastiglie potabilizzanti. Esistono filtri che fanno il loro dovere contro batteri e protozoi anche senza bisogno di energia. Anche un thermos di qualità ti aiuta: conserva acqua calda per ore, utile per preparazioni o igiene.

Per l’igiene, servono pochi ma indispensabili strumenti: sapone solido, spugna, panni lavabili e guanti. Il minimo per restare umani, perché le infezioni sono sempre in agguato.

Bibite strategiche e integratori intelligenti

Acqua naturale, ma anche minerale con sali, succhi di frutta a lunga conservazione, latte UTH o vegetale, e bevande isotoniche in polvere. In caso di dieta povera o sforzo fisico, le bevande arricchite aiutano a reintegrare rapidamente zuccheri e sali. Scegli confezioni piccole e pratiche: tetrapak da 200 ml o bustine monodose.

E quando la dieta si fa monotona, entrano in gioco i multivitaminici, la vitamina D, il magnesio, lo zinco, magari anche qualche probiotico. Se assumi cibi conservati e poca fibra, i probiotici possono davvero aiutarti a non mandare in tilt l’intestino. Non diventi immortale, ma almeno eviti di crollare prima del previsto.

Vino, alcol e superalcolici

Sì, anche l’alcol trova spazio nella dispensa da fine del mondo. Una bottiglia di vodka può fare molto di più che sollevare il morale durante un blackout prolungato. L’alcol ad alta gradazione è infatti un disinfettante naturale, utile per sterilizzare strumenti, superfici e persino piccole ferite. In più, può servire per barattare: in scenari estremi, una bottiglia ben chiusa diventa valuta preziosa. Meglio puntare su superalcolici trasparenti, a lunga conservazione, come vodka, gin o rum bianco. Evita bottiglie con tappi fragili o confezioni decorative.

E il vino? Anche se non ha la stessa versatilità della vodka, una buona bottiglia di rosso o bianco ben conservato può fare miracoli sull’umore. Prediligi vini a bassa acidità e in vetro scuro, da conservare al fresco e al buio: possono durare anni se ben tenuti. Il vino è meno utile dal punto di vista pratico (non disinfetta, non si conserva all’infinito), ma ha un valore rituale e simbolico da non sottovalutare.

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