La ghost track di oggi parla di Roma e parla in cinese. Di nuovo. Non vi offendete amici del nord e del sud, ma qui in Capitale ci tocca spingere su quei pochi asiatici di qualità per proseguire nell’impacciata rincorsa dell’offerta ben più evoluta di Milano. Sugli etnici, si intenda.
Se da qualche anno la cucina giapponese si è imposta con ottimi ramen bar (Mama-ya e Akira, per esempio) o con esperimenti riusciti di alta cucina nipponica, come Sushi Sen a Ostiense, la cucina cinese è rimasta un po’ indietro, soprattutto sull’offerta standard di quartiere.
E proprio nel mio quartiere, in piazza Cesare Cantù 7/8 (zona Appio-Latino), vagando a casaccio in cerca di un tabaccaio, mi sono imbattuta in questo posto piccolo e accogliente. Si tratta di un take away con qualche seduta all’interno, stile moderno con cucina a vista.
3 sono le categorie principali di cui si compone l’offerta: panini al forno cinesi, bao e noodles.
Qualche esempio? Panino con straccetti di manzo, germogli di soia, pepe di sichuan o con brasato di pancetta e friggitelli; bao con maiale o manzo al curry. E poi i noodles dai nomi evocativi di regioni e città della Cina. Sapori autentici, non contraffatti dall’utilizzo scriteriato di glutammato di sodio.
Insomma, io ve l’ho detto.