Vale Fuori (dai soliti giri)
Quanto sono preziose le segnalazioni fatte dagli amici che amano mangiare? Tra il molto e il moltissimo.
Un po’ di tempo fa un mio amico mi dice: “devi assolutamente provare questo posto a Monteverde. L’ha aperto da pochissimo una mia amica yemenita, insieme alla madre e ad un’altra ragazza. Fanno cucina mediorientale, per lo più street food ma si può mangiare anche sul posto, hanno qualche tavolino.”
Ascolto/seguo sempre molto volentieri consigli e segnalazioni su nuovi posti. L’interesse aumenta quando, come in questo caso, le segnalazioni arrivano da persone che di cibo ne capiscono perché hanno esperienza, lavorano da anni nel settore e hanno quindi la giusta competenza per definire come valido un posto. Quindi vado.
Il locale si chiama Aqla, si trova appunto a Monteverde, ci sono stata un venerdì di inizio Aprile a pranzo. Arrivo e ad accogliermi ci sono Nada e Samantha, con un paio di sorrisi che Durban’s scansate. Dietro al bancone c’è la cucina, regno di Aqla che è la mamma di Nada, ed è lei che si occupa di tutte le preparazioni. Prima di sedermi scambio qualche parola con Nada e Samantha, mi raccontano che hanno vinto un bando regionale per avviare questa attività; il locale l’hanno trovato e fermato a settembre ma a causa di LUNGAGGINI BUROCRATICHE DI VARIO GENERE, sono riuscite ad aprire solo a fine marzo.
Vabbè, nulla di nuovo ahimè, se non che se alla base non c’è passione e voglia di lavorare queste strade impervie costruite dalle istituzioni ti fanno passare la voglia di fare qualunque cosa. Ma grazie al cielo non è questo il caso visto che a portare avanti la baracca ci sono 3 Donne toste.
Nada, 33 anni con un coraggio da vendere, mi racconta un poco la vicenda personale sua e di sua madre ma non vuole che l’attenzione sia focalizzata su questo aspetto e quindi non lo farò. Mi permetto solo di dire che è arrivata a Roma dallo Yemen 6 anni fa, che è stato un viaggio tortuoso e che Nada parla un italiano che può fare invidia a tanti madrelingua.
Ma parliamo del cibo! Falafel spaziali, hummus con carne idem. Ho assaggiato un piatto yemenita che non conoscevo, il Mutabbaq che è una sorta di fazzoletto di pasta che racchiude carne e verdure croccanti poi cotto sulla piastra. Buonissimo.
Gran parte del menu è caratterizzato dai panini (il pane è quello di Roscioli) ce ne sono 7 in tutto di cui 2 vegetariani. Ogni panino ha il nome di un componente della famiglia di Nada, io ho assaggiato l’AYA (la sorella che vive in Olanda), farcito con pollo speziato, salsa all’aglio, cetriolini e patatine fritte. Pane sofficissimo che trattiene bene la ricca farcitura in cui il pollo, marinato e cotto sulla piastra, è notevole nella sua morbidezza.
Segnalo anche il riso con lo zighinì, piccante ma non esageratamente e lo dice una (la sottoscritta) che non ha un rapporto idilliaco con il super spicy. I prezzi sono assolutamente ragionevoli, con meno di 20 euro si mangia molto bene. Lavorano tanto col take away, per il delivery usano Glovo. Ma se riuscite, fermatevi a mangiare lì perché c’è un’atmosfera molto accogliente.
In ogni caso il mio consiglio è di andare per mangiare una eccellente cucina mediorientale e per conoscere 3 donne che attraverso il cibo raccontano molto anche della loro storia personale.
Ristorante Aqla
via Andrea Busiri Vici, 13, 00152
Roma