Tremate o voi assemblatori di tramezzini scarichi di condimento, scappate fornai frettolosi con le vostre pizze crude al centro, nascondetevi dove meglio potete paninari dalle carni scadenti: There Is a New Sheriff In Town e il suo nome è Franchino Er Criminale.
Cari Zillers,
ho sempre amato gli attacchi epici.
In questo caso c’è poco da scherzare, perché un po’ di rocambolesco sgomento il nostro Franchino lo sta davvero provocando, nel mondo del cibo di strada e non: di recente infatti lo abbiamo visto bazzicare anche trattorie e persino stellati. Con il suo approccio diretto e col nervo teso quanto basta, Franchino è diventato in due anni il punto di riferimento per tanti appassionati mangiatori. Parliamo di quasi 400.000 fan solo nel suo canale Youtube.
Gli ingredienti per questo successo detonante – oltre al linguaggio semplice e onesto – sono sicuramente da ritrovarsi nella scelta di alimenti alla portata di chiunque – il classico cibo della pausa pranzo – e nel coraggio di esporre la propria opinione anche se tutt’altro che positiva. Parlo delle famigerate recensioni negative che, nonostante qualche recente tentativo, ancora latitano nel mondo del racconto del food italiano.
Questo gli ha permesso di affrontare in battaglia e vincere contro i due eserciti della comunicazione gastronomica moderna: da una parte i recensori di siti e guide ufficiali, istituzionali, troppo pochi e troppo snob per il pubblico medio, e dall’altra parte l’esercito in sneakers alla moda e tacchi a spillo, quello dei marchettari, dei recensori a pagamento – effettivo o sperato – con il loro delirio di frasi fatte e banalità a nastro. Tutti caduti giù come birilli contro la furia der Criminale, parlando in termini di numeri, commenti, reaction, visualizzazioni, condivisioni.
Ma chi è questo vendicatore romano delle cose fatte bene anche se costano poco? Si chiama Alessandro Bologna, ex pugile e allenatore, sul Tubo da due anni e – lo scoprirete nel podcast – gourmet da molto più a lungo. Out of record infatti, Alessandro mi ha raccontato di essere un appassionato di vini naturali, bistrot di grande qualità, posti conosciuti nel giro dei buongustai e il fatto di fingersi un recensore occasionale è più che altro una scelta. Per poter parlare a tutti.
A dire il vero di cose me ne ha raccontate tante, quindi è inutile continuare con le anticipazioni. Vi lascio al podcast.
Buon ascolto.