10 cose assurde che ho mangiato in giro per il mondo

Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di viaggiare molto, e il cibo rappresenta sempre una parte importante delle mie esperienze. Anche se in certi casi piatti e ingredienti sono davvero, davvero particolari.

10 cose assurde che ho mangiato in giro per il mondo - immagine di copertina

Viaggiare significa (anche) conoscere nuove culture. E uno dei modi migliori per addentrarsi nella storia e nelle abitudini di un Paese è sicuramente il cibo: certe ricette hanno storie millenarie e attraverso ingredienti e sapori raccontano molto di più di quello che ci si può aspettare.

Ma a volte ci si imbatte in ingredienti particolari. Così come in Italia siamo abituati a mangiare cervella, formaggi con le larve e cavallo (animale che in certe culture è assolutamente un tabù), anche le altre nazioni hanno le loro (apparenti) stranezze.

Personalmente mi piace provare e conoscere, e un piatto, soprattutto con ingredienti particolari, è sempre un buon punto di partenza per fare domande e scoprire cose nuove. Ecco quindi le 10 cose assurde che ho mangiato, o bevuto, in giro per il mondo.

Balena, Isole Lofoten – Norvegia

Non avrei mai ordinato carne di balena, ma l’ha presa un amico che è venuto a trovarmi durante un periodo nelle meravigliose isole Lofoten, nel profondo nord della Norvegia, e a quel punto l’ho assaggiata.

Da queste parti la carne di balena ha permesso la sopravvivenza dei pescatori nei secoli passati, per cui trovarla servita nei ristoranti non è raro.

Ciò che mi ha sorpreso è che la balena sa di carne. A pensarci è in effetti un mammifero, ma non mi sarei mai immaginato che il sapore fosse come quello della selvaggina, ma più intenso. Non si discosta molto dalla carne di cervo, in effetti. Si tratta di un taglio molto magro, al punto che una volta in una bar, dopo aver fatto due chiacchiere con la barista chiedendole se lei mangiasse carne di balena, me ne è stata offerta una piccola porzione sotto forma di bresaola.

Lingua di stoccafisso, Isole Lofoten – Norvegia

Rimanendo in Norvegia è necessario citare lo stoccafisso. Questo Paese è il più grande esportatore al mondo di stockfish, con l’Italia in cima alla lista dei clienti.

Lo stoccafisso viene essiccato in strutture di legno aperte chiamate Hjell, in cui resta appeso per mesi prima di essere pronto. Prima di essiccarlo però, è tradizione salvare le lingue del pesce. Possono raggiungere i dieci centimetri di lunghezza e sono molto grasse; tradizionalmente vengono infarinate e fritte nel burro e servite con qualche verdura di contorno.

Percebes, Cascais – Portogallo

Se vi capita di fare un viaggio in Portogallo e vi piace il pesce, controllate quanto dista Cascais da dove vi trovate. Si tratta di una bellissima cittadina di mare, il cui mercato del pesce è un paradiso per gli amanti dei frutti di mare.

Potete trovare di tutto, ma tra i vari banchi attirano sicuramente l’attenzione i percebes, uno dei frutti di mare più costosi al mondo. Raccogliere i percebes è un’impresa per cuori forti (ed esperti): questi piccoli mostriciattoli si attaccano infatti agli scogli in cui le maree sono molto potenti, per raccoglierli è necessario calarsi con una fune in mezzo a correnti potenzialmente letali.

Il sapore è intenso, ma delicato. Ricordano un po’ l’ostrica, ma con una consistenza simile a quella dei funghi.

Squalo, Alicante – Spagna

Nonostante mangiare carne di squalo non sia proprio il massimo per salvaguardare l’ecosistema marino, è notizia oramai risaputa che il commercio di carne di squalo è vivo e florido in tutto il mondo. Non solo in Asia, dove sussiste la tradizione della zuppa di pinne di squalo, ma anche in Europa, dove, tradizioni a parte, si può trovare sotto nomi diversi anche nei nostri supermercati.

Ad Alicante invece si mangia sotto forma di street food: marinato in una salsa di pomodoro leggermente piccante, poi infarinato e fritto nell’olio.

Uovo centenario, Bangkok – Thailandia

Si tratta di un piatto tradizionale cinese, ma a me è capitato di mangiarlo nella Chinatown di Bangkok. L’uovo centenario è un uovo lasciato fermentare per 100 giorni in una miscela di acqua, sale e carbone, che gli conferisce un colore nero.

Il suo colore e la consistenza gelatinosa non attirano particolarmente. Personalmente nemmeno il sapore, mentre lo mangiavo pensavo: “Ma non potevate fare un uovo sodo normale?”.

Grigliata di carne africana, Città del Capo – Sudafrica

Passando invece alla carne, mi è capitato di mangiare una grigliata di animali africani durante un viaggio a Città del Capo, in Sudafrica.

Sinceramente sono rimasto abbastanza deluso: mi sono stati proposti cinque pezzi di carne, tra impala, kudu, facocero, bufalo e gazzella, ma i gusti erano tutti molto simili e praticamente uguali al manzo.

Durian, Singapore

durian

Siamo arrivati al momento della frutta, e il re di questa categoria è per forza il durian. Talmente puzzolente da essere proibito in certi locali e mezzi pubblici.

Un frutto estremamente costoso e praticamente introvabile se non dove si raccoglie: l’albero del durian infatti regala i suoi frutti solo una volta l’anno, e molti animali ne vanno ghiotti anticipando gli umani.

La prima volta che ho assaggiato il durian è stato in Thailandia: l’ho comprato senza avere un’idea della complessità di questo frutto. Se devo descrivere la sensazione che ho provato al primo morso di durian direi questo: è il primo agosto, decidete di preparare una bella porzione di peperonata. Una volta pronta la buttate nel cestino, chiudete e aspettate una settimana con il sacco della spazzatura sotto il sole cocente. A questo punto riaprite il cestino e ne mangiate una bella cucchiaiata. Questo è ciò che mi ha trasmesso il durian la prima volta, assieme a un conato di vomito.

Poi però qualcosa cambia, e la nota aspra e acidula lascia spazio a un dolce e a una consistenza nuova e particolare. Ma come prima esperienza fu sufficiente.

L’ho ritrovato anni dopo a Singapore, ma questa volta avevo studiato. Esistono fatti vari tipi di durian, con prezzi e caratteristiche molto diverse, in particolar modo con un’ampia gamma di intensità della nota aspra e acidula o della nota dolce.

Così ne ho comprato una porzione di media qualità (15€ per 200 grammi), con la nota dolce molto accentuata. Niente più peperonata in questo caso, ma un sapore complesso e dolce, veramente interessante e gradevole.

Luwak Kopi, Bali – Indonesia

Semplicemente il caffè più costoso del mondo. La cosa divertente è che i chicchi vengono letteralmente defecati da un particolare animale, il Luwak, o zibetto delle palme.

Il Luwak, grazie al suo olfatto, riconosce e mangia solo le bacche migliori del caffè, senza però riuscire a digerirne il chicco. Prima di espellerlo avviene un processo di fermentazione interno, che dona al chicco un sapore più intenso. Una volta ridonato alla natura, viene raccolto, pulito, tostato e macinato.

Il risultato è un sapore intenso e gradevole, per gli amanti del caffè. I non amanti potrebbero invece trovare il processo di produzione un tantino esagerato considerato il risultato finale.

Bird’s nest, Singapore

Il nido di uccello edibile è primo nella lista delle cose più strane che ho mangiato. Non tanto per il sapore o l’odore, ma per il concetto stesso che sta alla base di questo ingrediente.

Qualcuno ha scoperto che la saliva di una particolare tipologia di rondine, ossia il liquido che di solito viene utilizzato per rendere appiccicosi i rametti che formano i nidi, è commestibile. Per cui, perché non trovare un complesso processo per estrarla e usarla per zuppe e bevande?

Una sera stavo passeggiando per Singapore e avevo voglia di una bevanda al mango, sono entrato in questo locale e dopo aver pagato e cominciato a fare i primi sorsi mi sono accorto di aver speso 13€. Mi sembrava un po’ troppo, per cui ho controllato cosa stavo bevendo e ho scoperto che i pezzetti che mi scrocchiavano sotto i denti non erano mango, bensì la saliva di rondine.

La bevanda aveva in effetti una nota amara, simile a quando abbiamo un po’ di catarro. Un lusso culinario asiatico di cui onestamente non risentirò l’esigenza.

Larva, Bangkok – Thailandia

Recentemente mi trovavo a Khaosan Road, una delle vie più turistiche di Bangkok in cui si può trovare veramente di tutto. Non mancano i banchetti di insetti, con grilli, tarantole, scarafaggi, ragni, larve e serpenti.

Per fare una foto (l’immagine di copertina) è necessaria una piccola donazione, e mentre filmavo il video ho chiesto alla titolare quale fosse il suo insetto preferito. Pessima idea! “This one, taste”, disse la gentile signora porgendomi una piccola larva (3 cm circa); oramai non potevo tirarmi indietro. Non sapeva assolutamente di nulla, era solo consistenza croccante, un po’ come una piccola patatina fritta.

Quasi gradevole, al punto che potrebbe avermi aperto le porte a nuove conoscenze. Chissà, il mio prossimo articolo potrebbe essere I 10 insetti più buoni che ho mangiato. Stay tuned…

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti