Eravate a conoscenza della shitstorm contro Cracco e le sue proposte gastronomiche per Trenitalia? Personalmente non ne sapevo niente. Ma online c’è una letteratura piuttosto interessante in merito alle ricette che Carlissimo ha realizzato per Trenitalia.
In termini per lo più negativi. Frasi tipo: “Non solo presentano salumi e formaggi come fossero stati realizzati da uno chef del livello di Cracco, ma anche il servizio fa ribrezzo: fettine di bresaola arricciate su sé stesse. Non è una cosa degna di tale nome: né per la bresaola, né per il calibro del cuoco”. Onta e disonore per il grande master chef.
Mi sono trovata a viaggiare in direzione Venezia su un Frecciarossa e ho deciso di prendere il Club Sandwich dello scandalo per sopperire alla fame dell’ora di pranzo.
Il servizio
Intanto va detto che il servizio al bar ha qualcosa di surreale. A dir poco lento. Lentissimo. I bravi e gentili operatori si trovano a combattere con grossi telecomandi per il pagamento con carta di credito progettati durante la seconda guerra mondiale e la loro principale attività e restare in piedi, ondeggiando per l’alta velocità, in attesa di una risposta da quelle macchinette infernali.
Per non parlare del pagamento in contanti, che si trasforma spesso in una colletta generale dei presenti nel vagone per poter dare il resto al cliente servito. “Lei ha 3 euro spicci? Tanto poi prende il caffè…”, e via così.
Comunque, dopo due o tre ore di attesa, ho conquistato il mio Cracco e stringendolo al petto come una palla da Rugby quando corri per andare a meta, sono tornata al mio posto per la degustazione.
Aspetto e sapore
Il pane è integrale, gli ingredienti sono: formaggio spalmabile fresco, pesto senza aglio, Grana Padano, bresaola (stai in fissa Carlo co’ sta bresaola) semi misti. Come vedete nella foto non si presenta neanche tanto male, sebbene non fosse stato scaldato a’ la volée. Che poi a’ la volée con le piastre del vagone bar vuol dire il tempo che ci mette il treno da Roma a Milano.
All’assaggio non è male. Il pane non resta stoppaccioso e gli ingredienti sono di media qualità. L’unico vero problema è che mentre ai lati la farcitura è praticamente assente, procedendo verso il centro ci si trova ad affrontare montagne sempre più erte di condimento che ti riempiono la bocca come un bolo di gabbiano.
Ma la colpa non è certo di Cracco. Voglio dire, nessuno pensa che il Nostro stia lì i pomeriggi interi, chiuso dentro a un laboratorio sanificato nella Stazione Centrale di Milano, a preparare personalmente migliaia di Club Sandwich per Trenitalia. Così come non crediamo che Babbo Natale consegni, da solo, tutti i regali la notte tra il 24 e il 25 dicembre, no?
Evidentemente i folletti aiutanti di Babbo Cracco sono parecchio indaffarati e non stanno lì a spalmare il prodotto in modo uniforme su tutto il perimetro del pane, e quindi potremmo non rompere i coglioni, almeno su questo.
Valutazione finale
Quindi il mio voto finale per il Club Sandwich di Cracco è 6. Un ottimo passo avanti rispetto al menu del Frecciarossa pre-cracchiano.
Il sandwich è servito con una bevanda, un caffè, un dolce e delle frolle, che io ho regalato all’addetta al servizio bar perché dopo 3 ore che smadonnava con la macchinetta per il pagamento mi ha fatto tenerezza. Costo complessivo: 18€.
Ancora ci verso qualche lacrima.