6 cose che si possono fare con le trebbie, lo scarto della birra

Dalle trebbie di birra, lo scarto principale della produzione, nascono pane, biscotti, cracker, barrette, crema spalmabile e persino formaggi. Ricchi di fibre, proteine e vitamine, questi prodotti trasformano gli scarti in ingredienti gourmet, dimostrando che la birra sa reinventarsi in cucina.

6 cose che si possono fare con le trebbie, lo scarto della birra - immagine di copertina

C’è chi con la birra ci brinda, chi la studia e chi non butta via nemmeno le sue briciole. Sì, perché dalle trebbie di birra, il principale scarto del processo di produzione, sta nascendo una piccola rivoluzione fatta di pane, snack e perfino formaggi.

Ogni 100 litri di birra si producono circa 40 chili di trebbie, un mix di bucce e fibre di cereali che fino a ieri finivano negli allevamenti o nei campi, ma che oggi stanno tornando nel piatto in chiave sostenibile. Ricche di proteine, fibre e vitamine, queste briciole d’orzo sono la prova che anche la birra sa reinventarsi, trasformando lo spreco in risorsa. Da farina a crema spalmabile, da biscotti a barrette, la birra ha smesso di essere solo la bevanda da stappare al pub e si è presa una rivincita gourmet.

Pronti a scoprire quante cose si possono fare con lei, senza nemmeno ubriacarsi?

Pane alle trebbie

trebbie di birra

Prima di finire in bottiglia, la birra lascia dietro di sé un tesoro nascosto: le trebbie, cioè la parte fibrosa del malto d’orzo. Chi ha provato a impastarle lo sa, è come aggiungere carattere al pane, quel profumo tostato che ti riporta dritto in birrificio. Le trebbie possono essere usate fresche o essiccate e poi macinate in farina, perfette per dare al pane una texture più compatta e un gusto pieno, quasi maltato. Basta aggiungerne una piccola percentuale all’impasto classico, intorno al 5-10 per cento, e si ottiene un pane ricco di fibre e proteine, con meno carboidrati ma molto più sapore. I panificatori più curiosi ci giocano da anni, da panifici ai microbirrifici che si reinventano forni artigianali. È la rivincita del pane che sa di birra, o della birra che si reincarna in pane, a seconda di come la vuoi vedere.

Crema spalmabile alla birra

C’è chi porta il vino, chi il tagliere e poi c’è chi arriva con la crema alla birra. Esiste davvero, e no, non è uno scherzo da pub. Si prepara con birra, zucchero e pectina, e una volta addensata diventa una sorta di marmellata dorata, dal gusto amarognolo e caramellato insieme. Perfetta da spalmare su pane e formaggi, o da servire con crostini e salumi, è la protagonista di un aperitivo fuori schema. Curiosamente, nel mondo esiste anche una parente lontana, la Marmite, crema a base di estratto di lievito di birra molto amata nel Regno Unito, più intensa e salata, meno dolce e maltata della versione crema alla birra.

Barrette alla birra

Chi l’avrebbe detto che il post-birra potesse diventare lo snack perfetto per chi va in palestra? Eppure, è così, perché sempre più aziende stanno trasformando le trebbie di birra in barrette energetiche ricche di fibre e proteine. Stesso malto, nuova vita. Le farine ottenute dagli scarti di birrificazione vengono mischiate con miele, cannella, cioccolato o caffè, creando uno spuntino che profuma di forno e di birrificio insieme. Il risultato è un prodotto nutriente ma leggero, con pochi zuccheri e tanta sostanza, ideale per chi vuole energia senza sensi di colpa. La birra si reinventa in formato tascabile e dimostra che anche gli scarti possono avere un gusto vincente, soprattutto se croccano sotto i denti.

Biscotti alle trebbie

trebbie di birra

Altro che biscotti al burro: oggi vanno forte i trebbiotti, dolci nati dal recupero delle trebbie di malto, lo scarto più prezioso del processo di birrificazione. Le trebbie, una volta essiccate e macinate, diventano farina e si trasformano in un impasto rustico e profumato, con note tostate che ricordano la birra artigianale da cui provengono. Il risultato sono biscotti dal sapore intenso e leggermente amarognolo, perfetti da intingere nel latte, nel caffè o, per i più coraggiosi, in una stout. Oltre a essere buoni, i trebbiotti sono anche un gesto sostenibile: un modo per ridare vita agli scarti e rendere dolce perfino ciò che normalmente finirebbe nel bidone. Alcuni birrifici li producono in collaborazione con artigiani locali, unendo gusto, territorio e innovazione.

Formaggi alla birra

trebbie di birra

Se pensi che la birra stia bene solo con il formaggio, preparati a scoprire che può anche finirci dentro. Alcuni caseifici italiani stanno sperimentando lavorazioni in cui la birra non accompagna la degustazione ma entra direttamente nel latte, come nel caso del Margot del Caseificio Rosso di Biella. Qui la birra artigianale viene miscelata al latte durante la produzione, poi il formaggio viene affinato nelle trebbie per due settimane e stagionato secondo i metodi tradizionali. Il risultato è un formaggio vaccino dal profumo maltato, con note dolci e amare che ricordano il sorso di una birra bionda ben equilibrata. Un incontro tra luppolo e lattosio che conquista anche i palati più scettici e che ha già fatto incetta di premi internazionali.

Cracker alla birra

Non solo biscotti: dalle trebbie di birra si possono creare anche cracker croccanti, perfetti per aperitivi, insalate o come base per salse e salumi. Le farine ottenute dagli scarti della produzione brassicola si mescolano con semi, spezie e un tocco di birra, dando vita a snack gustosi e genuini, leggeri ma ricchi di fibre e proteine. La magia sta nella semplicità: pochi ingredienti, qualche accorgimento in forno e voilà, un cracker dal sapore unico che racconta la storia del malto e della fermentazione. È la prova che anche ciò che sembrava uno scarto può diventare protagonista in cucina, rispettando l’ambiente e portando un po’ di birrificio direttamente nel tuo piatto.

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