C’è un solo modo per capire davvero Roma — e non ha nulla a che fare con le visite guidate o i tramonti sul Tevere. Bisogna sedersi a tavola, ordinare senza esitazioni un piatto di pasta fumante, una coratella o una coda alla vaccinara, e lasciare che sia la tradizione a raccontare la città. Le trattorie romane non sono semplici ristoranti: sono archivi viventi di memoria gastronomica, custodi di una cucina verace che resiste al tempo, alle mode e ai bistrot dal design patinato.
In questa lista trovate 26 tra le migliori trattorie classiche a Roma, da Testaccio a Trastevere, da Tor Pignattara al Ghetto Ebraico. Non ho la pretesa di rendere questo elenco esaustivo — sarebbe un lavoro infinito, credetemi — ma raccoglie le osterie del cuore della redazione di Foodzilla. E voi, nei commenti sui social dove troverete questo articolo, siete più che invitati ad aggiungere le vostre. Segue la lista, rigorosamente in ordine alfabetico:
Ar Grottino der Traslocatore, Garbatella

Incastonata nel cuore popolare della Garbatella, Ar Grottino der Traslocatore è una trattoria che sembra uscita da una pellicola neorealista. Le tovaglie a quadri, le battute in romanesco che rimbalzano tra i tavoli e un menu fedele ai grandi classici la rendono un punto fermo per chi cerca un’esperienza senza filtri. Qui la gricia è un atto politico, la trippa è servita come un tempo, e l’abbondanza non è un vezzo ma un dovere morale. La semplicità è disarmante, e proprio per questo emoziona.
Indirizzo: Via Giovanni Battista Magnaghi, 14, Roma.
Armando al Pantheon, Centro Storico (Pantheon)

Un’istituzione che da decenni regala a romani e turisti un raro equilibrio tra rigore gastronomico e accoglienza familiare. Armando al Pantheon è uno dei pochi ristoranti del centro storico che non ha ceduto al compromesso, mantenendo altissima la qualità delle materie prime e una fedeltà febbrile alla romanità più pura. I tonnarelli cacio e pepe sono monumentali, la carne viene trattata con rispetto sacrale, e il servizio è da manuale dell’ospitalità italiana.
Indirizzo: Salita dei Crescenzi, 31, Roma.
Da Checchino dal 1887, Testaccio

Se Testaccio è il cuore gastronomico di Roma, Checchino è la sua aorta. Fondata nel 1887 accanto all’ex mattatoio, questa trattoria storica è una lezione permanente di quinto quarto, l’anima più carnale e profonda della cucina romana. Coda, pajata, milza, trippa: qui nulla è edulcorato per piacere a tutti. La carta dei vini è sontuosa, l’ambiente è elegante ma non snob, e ogni boccone ha il peso specifico della memoria.
Indirizzo: Via di Monte Testaccio, 30, Roma.
Da Enzo al 29, Trastevere

Trastevere ha molte anime, ma poche così autentiche come quella di Da Enzo al 29. Minuscolo, affollatissimo, spesso con lunghe file all’esterno, questo locale è la dimostrazione che la qualità non ha bisogno di fronzoli. L’amatriciana ha la giusta sapidità, la carbonara commuove per equilibrio e intensità, e i carciofi alla giudia sono un manifesto dell’essenzialità. Il servizio è rapido, sorridente e sempre sul pezzo.
Indirizzo: Via dei Vascellari, 29, Roma.
Da Giggetto al Portico d’Ottavia, Ghetto Ebraico

Nel cuore del Ghetto Ebraico, Da Giggetto è più di una trattoria: è un presidio culturale. La sua fama si deve soprattutto ai carciofi alla giudia, fritti interi e croccanti fino al cuore, ma è l’intero menu a raccontare una Roma stratificata, dove la cucina giudaico-romanesca si intreccia con la memoria storica. La location, ai piedi del Portico d’Ottavia, è incantevole, e l’atmosfera sa di Roma antica che ancora respira.
Indirizzo: Via del Portico d’Ottavia, 21/a, Roma.
Da Lucia al Vicolo del Mattonato, Trastevere

Un angolo segreto nel dedalo di Trastevere, Da Lucia sembra rimasta sospesa nel tempo. I piatti sono semplici, genuini, conditi da un’atmosfera che profuma di casa. Il menu cambia con le stagioni, ma non mancano mai i grandi classici come la pasta e ceci, le polpette al sugo e il coniglio alla cacciatora. La clientela è affezionata, il ritmo è lento, e ogni dettaglio racconta un modo antico di stare a tavola.
Indirizzo: Vicolo del Mattonato, 2, Roma.
Da Teo, Trastevere

Tra i vicoli più pittoreschi di Trastevere, Da Teo è una delle trattorie più amate dai romani veri. L’aria è informale ma curata, i piatti sono quelli della tradizione cucinati con sapienza e materie prime freschissime. L’abbacchio è tenerissimo, la carbonara ha la cremosità giusta e il tiramisù è un dolce arrivederci. D’estate si mangia all’aperto sotto i pergolati, con la Roma antica che sembra far capolino da ogni pietra.
Indirizzo: Piazza dei Ponziani, 7A, Roma.
Ditirambo, Campo de’ Fiori

A pochi passi da Campo de’ Fiori, Ditirambo è una trattoria contemporanea che non dimentica le radici. Il menu è creativo senza essere lezioso, i piatti romani ci sono e sono rispettati, ma trovano spazio anche reinterpretazioni ben calibrate. Ottima la selezione di vini, servizio attento e un’atmosfera che mescola eleganza e genuinità. Ideale per chi cerca la tradizione con un twist.
Indirizzo: Piazza della Cancelleria, 74, Roma.
Felice a Testaccio, Testaccio

Felice non ha bisogno di presentazioni: è un tempio della romanità gastronomica, famoso in tutto il mondo per la sua tonnarello cacio e pepe mantecato al tavolo. La sala è sempre piena, la prenotazione è obbligatoria, ma l’attesa vale ogni forchettata. I piatti sono impeccabili, l’atmosfera è vivace, e la coerenza con cui questo locale mantiene lo standard alto è quasi commovente.
Indirizzo: Via Mastro Giorgio, 29, Roma.
Flavio al Velavevodetto, Testaccio

Scavato nel monte dei cocci, Flavio al Velavevodetto è uno dei luoghi più suggestivi dove mangiare cucina romana. La carbonara è da manuale, la trippa è profumata e tenera, e la selezione di dolci è degna di nota. Il ristorante ha una sala interna accogliente e una terrazza piacevolissima per le sere romane. Servizio efficiente, porzioni generose e prezzi onesti.
Indirizzo: Via di Monte Testaccio, 97, Roma.
Hosteria Grappolo d’Oro, Campo de’ Fiori

A due passi da Campo de’ Fiori, questa hosteria accogliente propone una cucina romana di grande qualità, con un’attenzione particolare alla stagionalità degli ingredienti. Ottima la pasta con la pajata quando è disponibile, e notevoli anche i piatti vegetariani. Ambiente curato ma informale, perfetto per chi vuole mangiare bene senza troppe cerimonie. Il menu varia spesso, il che è sempre buon segno.
Indirizzo: Piazza della Cancelleria, 80, Roma.
Il Quagliaro, Quarticciolo

Il Quagliaro non è solo una trattoria, ma un pezzo di resistenza popolare in formato osteria. Siamo al Quarticciolo, quartiere spesso fuori dalle mappe del gusto mainstream, eppure qui si mangia come una volta, con porzioni generose, prezzi popolari e zero fronzoli. Le quaglie ovviamente sono il piatto bandiera, ma anche la coratella, i fagioli con le cotiche e la trippa fanno la loro parte. L’atmosfera è verace, conviviale, senza mediazioni.
Indirizzo: Largo Mola di Bari, 17, Roma.
La Matriciana, Repubblica / Termini

Fondata nel lontano 1870, La Matriciana è una delle trattorie più antiche della città, custode di una romanità elegante e mai caricaturale. I piatti seguono la tradizione con rigore quasi filologico: dall’amatriciana che profuma di guanciale vero, alla minestra di broccoli e arzilla, fino ai saltimbocca alla romana. Il servizio è impeccabile e il locale, con i suoi arredi liberty, ha il fascino del tempo sospeso.
Indirizzo: Via del Viminale, 44, Roma.
Matricianella, Campo Marzio

Nel cuore del centro storico, Matricianella è sinonimo di cucina romana senza compromessi. Frequentata da habitué e buongustai, offre un menu che spazia dal quinto quarto alla carbonara, passando per una sontuosa trippa alla romana. La carta dei vini è di livello, il servizio puntuale e mai invadente. Un indirizzo sicuro dove la qualità è di casa, anche in piena zona turistica.
Indirizzo: Via del Leone, 4, Roma.
Nannarella, Trastevere

Nannarella è diventata in pochi anni una delle trattorie più amate di Trastevere, grazie a una formula che unisce abbondanza, gusto e una spruzzata di folklore. I piatti sono quelli classici: cacio e pepe, carbonara, polpette al sugo, ma con porzioni che mettono alla prova anche i più affamati. Il locale è sempre pieno, il servizio è scanzonato ma efficiente, e l’atmosfera è da vera osteria romana.
Indirizzo: Piazza di San Calisto, 7A, Roma.
Osteria Bonelli, Tor Pignattara

Fuori dai circuiti turistici, Osteria Bonelli è un baluardo della cucina romana popolare. Prezzi bassi, piatti abbondanti e una carta che cambia ogni giorno seguendo l’umore dello chef e la stagionalità. C’è sempre una coda alla vaccinara che merita l’applauso, una lasagna artigianale e dolci fatti in casa. Un luogo autentico dove si mangia tra muratori, famiglie e buongustai in cerca di verità.
Indirizzo: Viale dell’Acquedotto Alessandrino, 172/174, Roma.
Osteria La Carbonara, Rione Monti

Fondata nel 1906, questa storica osteria è un punto fermo del Rione Monti. Il nome è una promessa mantenuta: la carbonara qui è cremosa, saporita, bilanciata alla perfezione. Ma anche gli altri piatti della tradizione non deludono: saltimbocca, puntarelle, trippa. L’ambiente è rustico ma curato, con piastrelle antiche e fotografie d’epoca che raccontano una storia lunga più di un secolo.
Indirizzo: Via Panisperna, 214, Roma.
Osteria Sauli, Garbatella

Forse non è la classica trattoria storica che ci si aspetterebbe in una lista come questa, ma all’Osteria Sauli — nel cuore della Garbatella, in piazza Damiano Sauli — si mangia così bene che alla redazione di Foodzilla è impossibile non citarla. La cucina è verace ma con tocchi personali, che mescolano romanità e ricette delle origini abruzzesi e pugliesi dei titolari. L’atmosfera è semplice, autentica, con il calore delle osterie di una volta e un’attenzione sincera alla qualità. Non sarà centenaria, ma ha già conquistato un posto fisso nel nostro cuore.
Indirizzo: Via Giacomo Rho 3, Garbatella.
Sora Lella, Isola Tiberina

Icona assoluta della cucina romana, Sora Lella è molto più di una trattoria: è un monumento con tovaglia. Fondata da Elena Fabrizi, sorella del grande Aldo, è oggi guidata dalla nuova generazione che continua a onorare la tradizione con piatti ricchi, eseguiti con precisione e passione. Da non perdere gli gnocchi alla romana, la coda alla vaccinara e i dolci della casa. La vista sul Tevere fa il resto.
Indirizzo: Via di Ponte Quattro Capi, 16, Roma.
Sora Margherita, Ghetto Ebraico

Un vero gioiello nascosto, accessibile solo a chi sa cosa cercare. Sora Margherita non ha insegna, ha orari imprevedibili e un menu scritto a penna, ma chi riesce a entrare sa di trovarsi in un luogo speciale. Carciofi alla giudia leggendari, fettuccine fatte in casa, animelle, e una pasta e ceci che riconcilia col mondo. Il servizio è spartano, ma è proprio questo il suo fascino.
Indirizzo: Piazza delle Cinque Scole, 30, Roma.
Tram Tram, San Lorenzo

In un quartiere dal cuore giovane e bohémien, Tram Tram riesce a conciliare creatività e fedeltà alla tradizione. La cucina romana è presente, ma spesso alleggerita o reinterpretata con rispetto. Molto interessante anche la proposta di piatti laziali poco noti. Ambiente familiare con tocchi retrò, servizio cordiale e una carta dei vini che guarda al territorio con intelligenza.
Indirizzo: Via dei Reti, 46, Roma.
Trattoria dell’Omo, Termini

A pochi passi dalla stazione Termini, questa trattoria resiste con orgoglio alla gentrificazione. Frequentata da viaggiatori e impiegati della zona, offre piatti genuini, porzioni abbondanti e prezzi onesti. Amatriciana, coda alla vaccinara, frittata di zucchine: tutto arriva in tavola senza effetti speciali, ma con quel gusto sincero che ha il sapore della Roma di una volta.
Indirizzo: Via Vicenza, 18, Roma.
Trattoria Etruria 39, Appio Latino

Una trattoria di quartiere che ha saputo mantenere intatto il proprio spirito nel tempo. Trattoria Etruria è conosciuta per la qualità costante dei piatti, l’accoglienza familiare e un menu che spazia dai grandi classici ai piatti del giorno. La pasta all’uovo è fatta in casa, i sughi abbondano di sapore, e i dolci sanno di domeniche romane in famiglia.
Indirizzo: Via Etruria, 39, Roma.
Trattoria Lilli, Rione Ponte

A due passi dall’Isola Tiberina, Trattoria Lilli è una di quelle istituzioni che non hanno bisogno di pubblicità. I romani la conoscono e la amano da decenni. Il menu è stringato ma perfetto: rigatoni con la pajata, involtini al sugo, carciofi alla romana. L’atmosfera è schietta, conviviale, autenticamente romana. Un rifugio sicuro per chi ama mangiare bene.
Indirizzo: Via di Tor di Nona, 23, Roma.
Trattoria Perilli, Testaccio

Se la cacio e pepe è una religione, da Perilli si celebra messa. Questa storica trattoria di Testaccio è una delle più amate dai puristi della cucina romana. I piatti sono preparati con una mano sicura, senza concessioni alle mode. Mitica la carbonara, meravigliosa la trippa, da non perdere il tortino di ricotta e visciole. Atmosfera d’altri tempi e servizio impeccabile.
Indirizzo: Via Marmorata, 39, Roma.
Trattoria Vecchia Roma, Esquilino

Un tripudio di romanità popolare, questa trattoria accoglie gli ospiti con profumi intensi, tovaglie a quadri e piatti da bis. Lo spaghetto all’Amatriciana flambé è diventato celebre, così come la gricia con i carciofi. Le porzioni sono generose, i prezzi più che onesti, e l’atmosfera è da vera trattoria di quartiere, con il chiacchiericcio in sottofondo e il vino della casa.
Indirizzo: Via Ferruccio, 12B, Roma.
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