Cari Zillers,
dopo tanto dire e fare sulla questione Critica Gastronomica, oggi voglio fare un passo avanti e parlare del giudizio. È un caso che ciò avvenga dopo la stroncatura da parte del Gambero Rosso del nuovo Bulgari romano a cura di Niko Romito. Di quello mi frega il giusto (e dovrebbe fregare il giusto anche a voi).
La riflessione nasce piuttosto dal pensiero che per poter formulare un proprio giudizio, bisogna conoscere i parametri, oggettivi innanzitutto, per valutare una struttura. A questi poi, col tempo, si aggiungono anche altri parametri soggettivi, da selezionare con cura dopo anni di esperienza sul campo.
Per esempio, secondo Valentina Venturato – giornalista gastronomica, protagonista di questo episodio – la trattoria dovrebbe sempre e in ogni caso mantenere una natura sociale e non costare più di 40, 45 € a persona (per 3 piatti, vino incluso). Questo per la sua identità popolare e inclusiva che, secondo la giornalista, e imprescindibile a livello antropologico per poter parlare, appunto, di Trattoria.
Questo della Venturato è un parametro soggettivo, ma ce ne sono altri (sette per l’esattezza) assolutamente oggettivi. Sono tutte analisi interessanti su cosa dovrebbe essere un Trattoria classica, oggetto della nostra puntata di oggi.
Buon ascolto!
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