Essere ospite a cena è sempre un piccolo privilegio, ma anche una trappola potenziale. Perché basta una mossa sbagliata, un commento di troppo, un regalo fuori luogo, un outfit che urla non ho capito il contesto, e il rischio di farsi depennare dalla lista degli ospiti è dietro l’angolo.
Niente panico: non serve diventare maestri del bon ton, ma ci sono almeno cinque cose da non fare se ti invitano a cena e che è meglio evitare quando qualcuno ti apre la porta di casa. Pronto a non farti odiare? Ecco la mini-guida di sopravvivenza per invitati senza macchia (e senza imbarazzi).
Non arrivare a mani vuote
Se pensi che tanto ti hanno invitato per gentilezza, e non devi portare nulla, sappi che il Galateo ti osserva e ti giudica. Come ospite a cena, arrivare a mani vuote è la prima cosa da non fare: basta un piccolo pensiero per dire grazie, senza far sudare freddo i padroni di casa.
Attenzione però: non tutto va bene. Evita mazzi di fiori XXL che obbligano i padroni di casa a cercare un vaso degno (e soprattutto a interrompere la serata), o pasticcini non richiesti che possono sembrare un non mi fido del dessert.
Meglio portare un pensiero semplice e furbo: fiori già in vaso, un libro scelto bene, una scatola di cioccolatini di una pasticceria di qualità o un buon vino, se vi siete informati prima sul menù (e se non lo conoscete, qui trovate 5 vini passe-partout). Piccolo e gradito, senza creare panico logistico in salotto.
Né ritardatari cronici né ospiti in anticipo

La puntualità è un’arte sottovalutata, ma a tavola fa la differenza tra essere un invitato apprezzato e uno che tutti sperano di non rivedere.
Arrivare mezz’ora dopo l’orario concordato è un colpo basso per chi ha cucinato: nessuno ama servire piatti freddi o aspettare l’ultimo ritardatario per iniziare. Il famoso ritardo di cortesia esiste, ma non va oltre i dieci minuti.
E se pensi di giocare in anticipo, sappi che è pure peggio: suonare il campanello prima dell’orario vuol dire rischiare di cogliere i padroni di casa mentre sono ancora indaffarati nella preparazione della tavola. Se arrivi troppo presto, meglio farsi un giro o aspettare in macchina. In caso di imprevisti veri, non improvvisare: avvisa subito e fai sapere l’orario in cui pensi di arrivare.
Non fare troppo come se fossi a casa tua
Lo sappiamo: la prima frase che sentirai varcando la porta sarà quella di metterti comodo e di sentirti come se fossi nel salone di casa tua. A volte è detta per gentilezza, altre per mettere davvero tutti a proprio agio. Non prenderla troppo alla lettera. Essere a proprio agio non significa stravaccarsi sul divano con i piedi sul tavolino, aprire il frigo come se fosse tuo, spulciare cassetti o leggere documenti lasciati in giro. La regola è semplice: goditi l’ospitalità senza trasformarti in un ospite maleducato.
Il telefono? Lascialo fuori dal piatto (e possibilmente anche dal tavolo)

Non c’è niente di meno elegante che scrollare il telefono mentre qualcuno ti racconta un aneddoto o posare lo smartphone accanto al bicchiere come se fosse una posata in più. Usare il cellulare a tavola è una delle cose da non fare se ti invitano a cena.
Una sbirciatina alle notifiche non scandalizza nessuno, ma se proprio devi rispondere a una chiamata, alzati e vai in un’altra stanza. Goditi la compagnia e il buon cibo, tieni il telefono in tasca o in borsa e ricorda: tanto nessuno sentirà la mancanza del tuo ultimo scroll.
Non capire quando è ora di salutare

L’ospitalità è una cosa meravigliosa, ma ha un limite: l’orario di chiusura non scritto. Restare troppo a lungo è una delle cose da non fare se ti invitano a cena, perché non fa di te un ospite gradito, ma uno che non ha capito il messaggio.
A volte i padroni di casa mandano segnali neanche troppo subliminali: luci che si accendono di colpo, candele spente, caffè che diventa una tisana rilassante, chi sbadiglia senza troppi complimenti. Non aspettare che ti accompagnino alla porta con la vestaglia già addosso. Come buon ospite a cena: saluta, ringrazia e leva le tende con grazia.