Carissimi Zillers, oggi ho deciso di affrontare un argomento estremamente interessante e svelare una parte di me che forse non ho avuto modo di raccontarvi prima.
Sono stata sempre affascinata dal rapporto tra religione come espressione della cultura di un popolo e le sue scelte in merito al cibo (e a tutti gli altri aspetti della vita sociale). Ho fatto studi antropologici e una parte importante del mio modo di pensare si lega a questa scienza umana dal potenziale straordinario e dunque vado pazza per le tematiche che oggi andremo ad approfondire.
Non vi preoccupate, non sarò io a salire in cattedra ma lo lascerò fare a chi ha i titoli: Ernesto Di Renzo (nella foto sopra) antropologo all’Università di Roma Tor Vergata, professore di Antropologia del turismo, Antropologia dei patrimoni culturali e gastronomici e Antropologia del gusto.
Per iniziare: se pensi che la religione non influenzi ancora oggi il tuo modo di mangiare ti stai crogiolando in una mera illusione.
Il rapporto che abbiamo attualmente con il cibo, per quanto decisamente desacralizzato, è in relazione profonda con quello che è stato un tempo. Il significato di alcune prescrizioni, divieti e digiuni, ancora si manifesta nelle nostre vite per quanto a volte facciamo fatica a comprenderlo.
Persino le nuove mode alimentari, le diete di tendenza o il lavoro dei cuochi di ricerca ha origini antiche che grazie a questo Podcast riusciremo a comprendere meglio, e lo faremo da un’ottica accademica che, per una volta, male non ci fa.