Sii sincero Ziller: che cliente sei? Non è che per caso sei QUEL genitore che lascia il bambino libero di scorrazzare per la sala del ristorante, trotterellando e correndo per poi inciampare nel cameriere provocando l’infrangersi a terra di sei calici di Zalto per 400€ di danni?
O magari sei quella che al lunedì prenota in 6 ristoranti diversi per il sabato così può scegliere all’ultimo minuto e regolarmente si dimentica di disdire gli altri 5, lasciando 5 tavoli vuoti da 4 coperti ciascuno per un mancato incasso totale di 2000€?
Oppure sei il tizio che si finge sommelier e insiste per avere un Barolo bianco? O forse sei il critico gastronomico denoantri che siccome ha visto tutte le puntate di Masterchef ora può suggerire al cuoco come abbinare meglio gli ingredienti? O, aspetta, sei per caso quella che passa tutto il tempo a parlare al cellulare infastidendo i suoi stessi commensali e tutta la sala?
Se lo sei – ma anche se non lo sei – questo podcast è per te. Per noi. Per tutti i clienti.
Prima di pubblicare la terza e ultima puntata dedicata alla critica gastronomica e ai suoi fallimenti, io e Andrea Febo – co-speaker in questo ed altri episodi di Foodzilla – abbiamo deciso di fare autocritica ed indagare un po’ quali siano i peggiori clienti che potremmo essere, o che magari siamo già.
Ci siamo piuttosto impegnati per ridurre la lista perché vi garantisco che eravamo partiti da un numero piuttosto ingombrante. Ma siccome la sintesi è il nuovo dogma della scrittura (che Proust non me ne voglia), abbiamo operato qualche taglio qui e là per forgiare la top 10.
Non vi resta che cliccare sul podcast qui sotto per iniziare l’ascolto di quello che potreste considerare come un piccolo test. Dandovi poi le adeguate risposte.
Disclaimer : nessun oste, chef, mâitre o cameriere ci ha pagato (purtroppo) per realizzare questo podcast.
2 risposte
Il Barolo Bianco: sembra una leggenda metropolitana. Non è che tutto nasce di un’incomprensione, magari con clienti stranieri, che volevano del Barolo di una cantina che includeva nel suo nome la parola “Bianco”?
Si lo penserei anche io se non lo avesse detto il maître del Pagliaccio 🙂