Gambero Rosso Reloaded: intervista al direttore Marco Mensurati

di Lorenza Fumelli

“Il Gambero Rosso è la testata più autorevole che c’è nel Food&Wine italiano”. Non sono io a dirlo ma il suo neo direttore Marco Mensurati. Affermazione che, già di per sé, incontrerà diverse obiezioni da parte di molti degli ascoltatori e dei lettori di Foodzilla.

Cari Zillers, oggi sono tentata di lanciare questa bella intervista e rannicchiarmi in un angolo a osservare le vostre reazioni, sghignazzando come il cane Muttley quando ne combina una delle sue. Ma il format è format, quindi eccomi con la doverosa introduzione.

Marco Mensurati è il nuovo direttore del Gambero Rosso. In soli 4 mesi di mandato ufficiale ha già provocato più di qualche scossone. Uno tra tutti: la terribile recensione al Bulgari di Roma – ristorante gestito da Niko Romito – scritta dal giornalista Lorenzo Ruggeri. 

Una piccola digressione su questo punto: se una cosa del genere fosse successa all’estero non avrebbe avuto così tanta risonanza, ma in Italia… scherziamo? Non si fa. Non si pubblicano stroncature di chef eccellenti e il caos che questa scelta ha provocato merita sicuramente un’analisi psico-socio-etno-demo-antropologica. Che lascerei ai professionisti quelli bravi. 

Il motivo per cui ho voluto intervistare Marco Mensurati è per conoscere la sua linea e la sua visione sulla materia gastronomica, che non sembra essere quella d’elezione del nostro. Mensurati infatti, nella sua vita prima di aprile 2023, è stato un giornalista di alto profilo di Repubblica e si è dedicato a tematiche centrali della cronaca e della politica nazionale e internazionale. Punto di contatto con l’ambiente: è uno dei fondatori del sito gastronomico Puntarella Rossa, che tuttavia ha potuto seguire poco o niente. 

Con lui, quindi –  almeno ancora oggi –  abbiamo l’opportunità di ascoltare un punto di vista nuovo, laterale, un approccio scevro dai vizi dell’ambiente e quindi di per sé molto interessante. Abbastanza severo, quasi rivoluzionario, a tratti deliziosamente naïf. 

La sua direzione del Gambero Rosso promette di essere una delle poche cose stuzzicanti di questo piccolo mondo annoiato e arrotolato sul sé. Con la giusta dose di coraggio, potrebbe cambiare radicalmente l’approccio di gran parte della critica gastronomica moderna. O, per lo meno, suggerire nuove vie.

Troppo ottimista? Forse.

Vi lascio quindi a questa lunga chiacchierata: c’è un bel po’ da commentare, è una promessa.

Foto credit: formulapassion.it

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